L'uomo ha sempre abbattuto gli alberi e ha sempre dato fuoco alla vegetazione così che le foreste potessero risorgere, come la mitica fenice, dalle loro ceneri. Ad ogni modo l'abbattere e il bruciare foreste smodatamente, per poi destinare il terreno sul quale svettavano ad altre attività, d'agricoltura, d'allevamento o di sviluppo urbano, ha portato al problema della deforestazione.
Ma perché sono così importanti questi alberi?
Oltre ad offrirci l’ossigeno che respiriamo ogni giorno gli alberi, soprattutto quelli più cresciuti, assorbono quantità non indifferenti di anidride carbonica: un solo albero di dieci anni ne assorbe 22kg all'anno. Peccato che, mediamente, ogni persona ne ha immesso nell’atmosfera 5 tonnellate nel solo 2014 , mentre l’americano medio ne ha prodotto attorno alle 20 tonnellate nel 2017 (dati della Banca Mondiale).
Ma questi sono meri dati, puri numeri, e leggere una statistica non è come vedere un disastro con i propri occhi. Un disastro come quello che stiamo osservando proprio in questi giorni nel nostro Paese: le strade venete, piemontesi e di Matera sembrano canali, a Firenze un’esondazione dell’Arno ha scatenato una fuga di gas che ha quasi soffocato una famiglia, in Emilia cedono gli argini e il Tevere, culla della Città Eterna, è in piena. Un disastro come tutti i disastri idrogeologici che hanno interessato e afflitto il nostro paese da nord a sud. Ebbene, gli alberi possono aiutare anche in questo: con le loro profonde radici, infatti, sono in grado di “tenere assieme” il suolo, e di assorbire l'acqua piovana "di troppo" in modo che essa non causi dissesti.
Forse, dunque, faremmo bene a difendere le nostre foreste e, in generale, il nostro ambiente perché, per chi non se ne fosse accorto, ci viviamo anche noi e io, di vivere in una città sommersa dall’acqua o soffocata dall’inquinamento, non ne ho proprio voglia; piuttosto preferisco aiutare una fenice a risorgere dalle polveri sottili.
Per fortuna non sono il solo, e un uomo, tra tutti coloro che la pensano così, Stefano Boeri, ha lanciato una sfida a Milano.
Una sfida che consiste nel piantare tre milioni di alberi entro il 2030 (dei quali 2 milioni entro le Olimpiadi Invernali del 2026).
Una sfida che Giuseppe Sala, sindaco del capoluogo lombardo, ha raccolto e ben accettato.
Una sfida grazie alla quale noi stessi potremo ammirare una fenice, in tutto il suo abbagliante splendore.