Una morte veramente voluta?


Il caso di cronaca nera di cui vi sto per parlare non è particolarmente conosciuto: avviene nel 2021 e si tratta dell’ assassinio di una ragazza di soli 22 anni chiamata Gaby Petito. La morte è avvenuta per strangolamento, perciò siamo tutti abbastanza sicuri che non si tratti di un suicidio, ma...questo caso prende delle pieghe straordinarie tanto che ad un certo punto, non si capisce più chi sia la vittima e chi il carnefice. Tutta l’America segue in diretta le notizie con enorme tensione...hanno tutti tante domande, anzi troppe: come ha fatto ad un tratto a morire questa povera e dolce ragazza? Chi è lo spietato assassino? C’è veramente un movente a tutto ciò?
Non ha senso rispondere a queste domande senza prima risalire ad alcuni dettagli della sua vita privata.
Gabby Petito nasce nel 1999 a New York dai genitori Joe e Joseph Petito. Presto conosce un ragazzo di nome Brian Laundrie: i due si innamorano subito e hanno grandi piani per il futuro e uno di questi è viaggiare tutta l’America in camper. Nel 2020, decidono di intraprendere il viaggio di circa 4 mesi ma, a causa della pandemia, viene posticipato a luglio del 2021. I due aprono un canale su youtube, “Beginning our life van journey”, e la ragazza è molto attiva anche sui social, soprattutto su Instagram. Poco tempo dopo l’inizio del tragitto Brian prova a chiedere a Gaby di sposarlo ma, non trovando le forze, decide di riprovarci un’ altra volta. Il 12 agosto 2021 il loro camper bianco viene fermato dalla polizia poichè alcuni testimoni oculari lo avevano visto deviare bruscamente e urtare un marciapiede. La polizia chiede più volte ai ragazzi che cosa sia successo e le loro reazioni sono veramente inattese: per tutta la durata del piccolo “interrogatorio”, Gaby piange, mentre il ragazzo non mostra un minimo segno di emozione. Gaby ribadisce di aver avuto un attacco di ira tirando un pugno al fidanzato dopo una discussione. Cose che capitano alle coppie no? Mentre Brian parla con i poliziotti in tono anche abbastanza scherzoso e simpatico, essi evincono dalla conversazione che il ragazzo non possedeva un dispositivo cellulare personale, ma dopo qualche minuto lo si vede tirare fuori un telefono dalla tasca… Perché mentire alla polizia? Dopo questo piccolo evento però tutto prosegue in modo ottimale: la coppia era felice, postavano video di camminate in montagna e gite turistiche. Arriviamo al 27 Agosto, quando i due vengono ripresi dalle telecamere di un supermercato nel Wyoming mentre fanno spese. Tre giorni dopo, la madre di Gabby, Joe, riceve un messaggio da parte della figlia, (cito le testuali parole): “Ciao mamma, non c’è campo a Yosemite, ti parlo più tardi”. La madre in un’ intervista dice che l’ SMS era abbastanza normale ma non sembrava proprio uno dei messaggi scritti dalla sua Gabby, che spesso erano pieni di emoji e punti esclamativi. A inizio Settembre la coppia doveva ritornare a casa insieme ma a uscire dal camper è solo Brian Laundrie… Subito i genitori di Gabby chiamano quelli del ragazzo ma nessuna risposta. La denuncia della scomparsa avviene l’11 settembre, quando anche Brian fa scomparire le sue tracce diventando subito il capro espiatorio del momento. Ma ecco la parte più scioccante: il misero corpo della ragazza viene trovato nel Wyoming in un parco naturalistico… Intanto però, anche il ragazzo era sparito e il 20 ottobre viene ritrovato il suo corpo. Il medico legale afferma subito che la causa del decesso è dovuta ad un suicidio: l’uomo si era sparato alla nuca con un colpo di pistola. Lo so, potrebbe sembrare tutto troppo confuso ma alla storia si aggiunge un altro evento. Insieme al corpo del ragazzo si trova un piccolo diario con una lettera dedicata a Gabby: “Cara Gabby, vorrei ancora che tu fossi al mio fianco: ti ho uccisa per porre fine alla tua sofferenza”. Nella lettera si legge che, ad un certo punto del viaggio, Gabby cade in un fiume gelido: il ragazzo a quel punto cerca di portarla al camper in braccio ma Gabby si continuava a lamentare perché voleva dormire e lui non le permetteva di chiudere gli occhi. Brian scrive: “L’ho uccisa per misericordia sennò stava troppo male”, continua dicendo “ogni volta che le dicevo di tenere gli occhi aperti, lei si arrabbiava con me dicendomi che ero io quello che non la lasciava in pace”. Questa vicenda sembra un po’ la trama di un giallo.. vero? Da un certo punto di vista sembra tutto già studiato e pensato.

Tutto questo è troppo strano: perché Brian non ha chiamato i soccorsi quando ha visto la sua fidanzata in fin di vita? Prendendo la situazione anche con le pinze, a nessuno verrebbe mai in mente di togliere la vita alla propria fidanzata (quasi moglie) solo perché non riusciva a sopportare i suoi dolori. Ricordiamo inoltre il fatto che lui non soffrisse di nessun tipo di disturbo/psicopatologie. L’ultima cosa scioccante del caso è proprio quel messaggio che Joe (madre di Gabby) ha ricevuto il 30 Agosto. Gabby è morta il 27 agosto: questo implica che a mandare quel messaggio non è stata la ragazza ma qualcun altro e sappiamo bene che quel qualcun altro si tratta proprio di Brian Laundrie. Il caso è stato chiuso dopo il ritrovamento e l’analisi del corpo di Brian con la conferma che sia stato lui a togliere la vita a Gabby. Questo caso provoca troppa rabbia agli ascoltatori e ai lettori: non tanto per quello che ha fatto in sé il giovane ventitreenne quanto proprio per come lui si sia fatto passare come persona. Ha giocato a fare la vittima: la sua lettera di scuse sembra far deviare la sua figura da carnefice a quasi “eroe”: ma una persona sana farebbe mai una cosa simile?

In conclusione, la piccola “morale” di questa storia è che le apparenze molte volte possono ingannare. Anche la situazione della tipica coppia perfetta può ribaltarsi e trasformarsi in una relazione tossica.

17/11/2023

Articolo a cura di

Swetha Umapathy

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