Mentre le truppe russe invadono l'Ucraina, diventata dal 24 Febbraio vittima di bombardamenti, di spari e di violenze di ogni tipo, che hanno provocato la paura e la contrarietà delle persone di tutto il mondo, sentimenti positivi come la solidarietà e l'amore, per fortuna, rimangono, infondono speranza e danno forza. È commovente vedere un intero popolo unirsi e difendere non solo il proprio territorio ma anche le proprie culture e tradizioni; uomini e donne di tutte le età che fanno del loro meglio per aiutarsi a vicenda, mettendo a disposizione viveri e medicine. Si intrecciano storie di madri che fuggono con i figli in grembo, lasciando i mariti a combattere per la Resistenza, di bambini e di ragazzi che lasciano il Paese completamente soli, o di medici Ucraini che dall'estero decidono di tornare in patria per dare il loro contributo; e tra queste una ha attirato particolarmente l'attenzione dei giornali di tutto il mondo. I protagonisti di questa vicenda sono Yaryna Arieva e Sviatoslav Fursin, due ragazzi di 21 e 24 anni che si sono conosciuti nell'ottobre 2019 durante una manifestazione nel centro di Kiev: dopo tre anni di fidanzamento avrebbero dovuto sposarsi il prossimo maggio, ma alla luce degli ultimi avvenimenti hanno preferito affrontare le conseguenze della guerra nel loro Paese come marito e moglie e hanno quindi deciso di anticipare le nozze, sposandosi poche ore dopo l'inizio del conflitto. Una cerimonia lampo, con pochi invitati, in un piccolo monastero di Kiev. «La situazione è difficile. Combatteremo per la nostra terra – ha spiegato alla Cnn la ragazza, che ha diffuso sui social alcune foto della cerimonia in abiti tradizionali ucraini – Potremmo morire e volevamo solo stare insieme prima di tutto questo». Arieva e Fursin hanno aderito alle Forze di difesa territoriale, un ramo dell’esercito ucraino composto principalmente da volontari. Una volta armata, la coppia si è diretta all’ufficio del suo partito politico, la Solidarietà Europea. “In questo momento, siamo qui e stiamo facendo tutto il possibile. Quindi c’è molto lavoro da fare, ma spero comunque che vada tutto bene”, ha detto Arieva, aggiungendo che anche alcuni civili che non fanno parte delle Forze di difesa hanno ricevuto fucili. Lui della città occidetale di Lviv, lei di Kiev, un'amore che li lega grande quanto quello che li porta a proteggere la loro patria e le persone più care, che li conduce a impugnare per la prima volta dei fucili per difendere le loro radici. È virale la loro prima foto dopo le nozze: vicini, entrambi sorridenti, mentre imbracciano i fucili, pronti a combattere. «Forse [i Russi] usciranno dal nostro Paese e avremo la possibilità di celebrare normalmente. Spero solo che tutto vada bene e che il nostro Paese possa essere sicuro» ha detto Arieva alla Cnn, con la consapevolezza che niente e nessuno ora potrà separarla da suo marito. Un esempio anche per noi di come l'amore possa e debba rimanere estraneo a questa insensata guerra.